Il caso di Silvia Romano, la volontaria rapita in Kenya



Joseph Boinnet, capo della polizia keniota, ha riferito il 21 Novembre che degli uomini armati hanno rapito una volontaria italiana di 23 anni sulla costa del Kenya.
Il rapimento sarebbe avvenuto durante un attacco armato la sera del 20 Novembre a Chakama. Cinque persone, tra cui due bambini, sono rimaste ferite.
Secondo Boinnet, non è chiaro il motivo dell'attacco, né chi se ne sia reso responsabile. Nella zona ci sono già stati rapimenti di stranieri da parte di fondamentalisti islamici con base in Somalia.
Secondo Noah Mwivanda, comandante della polizia di tutta la regione costiera kenyana, Silvia è senza dubbi viva e si trova nella foresta in mano a tre degli assalitori di cui si conosce l'identità, mentre gli altri cinque sono scappati senza lasciare tracce.
La polizia keniota è disposta ad offrire una ricompensa di un milione di scellini (circa 9750 dollari) a chiunque fornisca informazioni utili all'arresto.
Nonostante l'avanzare dei giorni non si è certi se la giovane sia o possa finire nelle mani dei terroristi islamici somali al-Shabaab. La Farnesina lo definisce un caso terribile, ma sul quale serve il massimo riserbo.
In totale la polizia ha arrestato 20 persone, tre delle quali hanno dato “informazioni molto preziose”.
"Abbiamo un significativo grado di ottimismo riguardo all'essere in grado di trovare la ragazza nel più breve tempo possibile", ha spiegato Joseph Boinnet. L'alto ufficiale ha rivelato che gli investigatori sono vicini a determinare il movente del rapimento, ossia se sia avvenuto con finalità di estorsione e se i terroristi islamici al-Shabaab siano dietro al sequestro. Ci sono testimoni oculari che riferiscono che "i sequestratori chiedevano denaro". Boinnet ha precisato che non si è certi su chi siano e perché abbiano rapito la volontaria che era andata in Kenya per accudire orfani e bambini bisognosi.
Le indagini rimangono aperte.

Giulia Peduto

Irene Ferrari

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