Post

Visualizzazione dei post da aprile, 2020

LA VERITA’ FINO A PROVA CONTRARIA - di Laura, Nicola e Marco 5^D

L’emergenza Coronavirus sta facendo emergere in tutta la sua evidenza un costume la cui diffusione è costantemente cresciuta in questi anni e che deve allarmarci. Nel dibattito collettivo sul Coronavirus si sta definitivamente affermando un teorema perverso e pericoloso, il teorema che rovescia l’onere della prova della verità. La regola secondo la quale un’informazione è vera se è verificabile e verificata non è più patrimonio comune della coscienza dell’opinione pubblica. Una nuova regola si sta diffondendo, quella secondo la quale è vero tutto ciò di cui non si può dimostrare la falsità. Prendiamo ad esempio le ripetute affermazioni secondo le quali il Coronavirus è stato creato o modificato in un laboratorio cinese da cui poi si è diffuso nella popolazione: è una tesi che circola con sempre maggiore insistenza e che è fatta propria, anche se non qualche pudìco condizionale, perfino da opinionisti e giornalisti molto popolari. Ebbene, questa tesi, come è stato spiegato con dov

BOMBA DI RISO – prof.ssa Isabella Canossi

Immagine
Ingredienti: 600g di riso 100g burro, Parmiggiano grattugiato in abbondanza, 1 mozzarella a pezzettini ( facoltativa ) 1 uovo intero Mortadella a fette Procedimento: Cuocete il riso al dente in acqua salata. Scolatelo e conditelo con il burro, l’uovo e il formaggio grattugiato. Poi mettete la mozzarella tagliata a cubetti. Imburrare e cospargete di pane grattugiato uno stampo liscio e rotondo col buco. Foderatelo con fette di mortadella, mettete il riso condito come sopra. Cuocetelo al forno per circa 20 minuti. Girate la bomba di riso su un piatto da portata e servite accompagnando con piselli o ragù, o piselli e polpettine di carne. Buon appetito! Isabella Canossi

MAGARI UN GIORNO - studentessa di terza

Un giorno, quando tutto questo sarà finito, potremo tornare a vivere la vita che abbiamo sempre vissuto. Potremo tornare ad immergerci nella frenesia che al giorno d’oggi caratterizza la nostra società. Potremo tornare ad affrontare ogni problema con grande superficialità proprio come, purtroppo, le figure che dovrebbero essere il nostro modello ci hanno insegnato a fare. Penso però che questa volta la lezione sia stata chiara e che, chi più e chi meno, in questi giorni di solitudine, siamo tutti stati costretti a riflettere. Riflettere sull'importanza di ciò che, perso in mezzo alla realtà quotidiana, non eravamo in grado di apprezzare. Quando saremo liberi da questo tempo che sembra scorrere più lento che mai, quando ci troveremo nuovamente di fronte alla vita che in questi giorni rimpiangiamo con nostalgia, quando quel momento arriverà, spero che ognuno di noi abbia il coraggio di abbattere i muri di indifferenza che ci dividono gli uni dagli altri. Spero che troveremo la f

SOLA AD SOLUM - di Francesca F.

Chiudo gli occhi e vedo avanzare il tuo passo leggero. Ci fermiamo l’una di fronte all'altro. Appoggiamo a terra le cartelle, nessun insegnante in arrivo, nessun compagno. Sento che avresti voluto confidarmi qualcosa, ma non ti vengono le parole. La città tace, senza volti. Abbiamo la strana sensazione di essere braccati. Vivo questo incontro come in trasparenza. Ripeto il tuo nome. Ho paura che questo nome finisca per separarsi dalla persona che lo porta e brilli solo nella mia immaginazione, a forza di non pronunciarlo. Non esco da questo sogno che mi dà il potere di ricordare le cose belle, i momenti felici in classe con te. Resta. Sono attimi dorati, ma di un oro sospetto, di una lega fragile. Questo noto corridoio riceve gli echi, i rimproveri, di una voce lontana. Ti chiama, devi tornare, come se avessi dimenticato di spegnere una luce. Prima che tu parta, cerco la tua mano, un contatto caldo che va dalla pelle al cuore. Oggi questo è vietato.   Invece

DIRIGERE AI TEMPI DEL CORONAVIRUS - prof.ssa Barozzi Daniela - LA NOSTRA DIRIGENTE

Immagine
Non è facile, nel primo anno del proprio mandato, trovarsi a dirigere una scuola a “distanza”: solo un anno fa, quando ancora studiavo sui libri cosa deve fare un Dirigente scolastico, mai avrei potuto immaginare di ritrovarmi a gestire una situazione di emergenza del tutto nuova, inaspettata, complessa, che non trova risposte su nessun manuale e per la cui gestione a poco o nulla servono le nozioni imparate con tanta fatica. Perché adesso ciò che serve è altro. Occorre motivare i docenti e tenere alto il morale per fare capire che la didattica a distanza, per quanto limitata, è l’unico e fondamentale strumento che abbiamo al momento per raggiungere i nostri ragazzi e  far sì che la scuola rimanga la loro stella polare. Occorre determinazione per organizzare la vita della scuola che deve nonostante tutto andare avanti, con riunioni, incontri, circolari, mail, telefonate. Occorre tanta pazienza per rispondere alle mille domande quotidiane di docenti, personale ATA e  genitori

LA BELLEZZA AI TEMPI DEL CORONAVIRUS - di Sabrina Bocedi - 3^D

Il tempo che ora scandisce le nostre giornate è complicato, cioè, come indica l’etimologia dell’aggettivo (com= molti, dal latino plica= piega), ricco di pieghe, che impediscono di decifrarne il contenuto, colmarne la durata, renderne sensato l’inesorabile trascorrere. Ogni probabile o possibile risposta alle domande che gremiscono il mio cuore, rivela l’insufficienza che la costituisce. Se prima la quotidianità si modulava su ritmi sfrenati e accelerati, ora pare invece che l’anima del Mondo abbia cessato di esalare il suo fervido respiro. Le città, che sono gli spazi atti a preservare l’incontro, lo scambio di idee, di sguardi e desideri, sono sprofondate in un silenzio che fa rumore e ci interroga: innesca in noi (in me per lo meno) una ricerca di rinnovata vivacità e bellezza, che si propone di rendere ogni attimo meno vuoto, uniforme, silenzioso.  Siamo chiamati a rifondare tutta la nostra esistenza e a scorgere tra le macerie dell’abitudine la novità, l’evento, il sempre nuov

LA MIA ODISSEA DA COVID-19 - di Lara Patrucco - 1^H

Quest'anno abbiamo letto e commentato   in classe (in questi giorni una classe virtuale)   l'Odissea ed io sono stata affascinata dalla personalità complessa e multiforme di Odisseo:   è un uomo curioso ed intraprendente, di fronte alle difficoltà riesce ad essere freddo e distaccato, a ragionare razionalmente, ad usare la sua furbizia e la sua intelligenza per trovare soluzioni alle avversità che deve affrontare durante il suo viaggio. Mi ha particolarmente colpito l'atteggiamento di Odisseo nell'isola di Ogigia: qui Ulisse non cede all'utopia di una vita felice ed eterna, ma è un uomo coraggioso che sa scegliere, che ha il coraggio di affrontare nuove avventure per tornare a casa sua, dai suoi affetti. Non vuole essere un dio felice ma un uomo con i propri cari. Per questo motivo Ulisse   si costruisce da solo una zattera per lasciare l'isola e parte ...        Il 23 febbraio 2020 inizia la nostra Odissea dovuta alla pandemia a causa del Coronavirus

AMABIE - di ARIANNA BIGI - 2^G

Immagine
L’Amabie è uno Yōkai giapponese (spirito) riconducibile a una sirena con tre zampe e una folta chioma di capelli risalente al periodo Edo, circa duecento anni fa, che la leggenda vuole sia emerso dal mare nella provincia di Higo, nella prefettura di Kumamoto a metà maggio del 1846 durante un’epidemia e, interpellato da un funzionario del governo arrivato lì per investigare gli abbia detto di essere un Amabie e gli abbia riferito un messaggio: " Il buon raccolto continuerà per sei anni dall'anno in corso; se la malattia si diffonde, mostra una mia immagine a coloro che si ammalano e guariranno. " Con l'inizio dell’espansione del virus Covid-19 in giappone la gente ha riscoperto questo Yōkai e ha iniziato a condividere delle sue immagini o rivisitazioni con l’hashtag #Amabie ( #アマビエ ) per aiutare a sconfiggere il virus, e l’Amabie ha subito guadagnato un successo enorme sui social con un sacco di rappresentazioni anche innovative che secondo la leggenda dovrebbe

IL SENSO DELLA VITA – di Simone Matera – 5^A

Come disse Aristotele l’uomo è un animale sociale, e personalmente la trovo un ‘affermazione vera specialmente in questo momento specifico. Questa pandemia che sta stravolgendo gli animi e le routine di tutti quanti sta dando ,a me e i miei coetanei, la possibilità di dedicarci all’auto-riflessione, su noi stessi in primis, su cosa abbiamo la fortuna di avere tutti i giorni ,sul futuro e perché no anche coltivare i nostri hobby e interessi. Devo ammettere che i primi giorni di quarantena non ero per niente spossato dalla situazione ,anzi, se devo dirla tutta la prima cosa che mi è venuta in mente egoisticamente parlando è stata :“finalmente un po’ di relax”, ma piano piano mi sono reso conto della situazione e ciò che davvero comportava. l’auto riflessione che prima ho citato mi ha portato a guardare fuori dalla finestra e pensare a tutte le cose che avrei potuto fare con queste giornate illuminate dal sole ,quanto mi mancano i miei affetti extra familiari e a rivalutare l’importan

PENSO – studentessa di terza

Penso a quanto fosse bella la normalità. Penso a quanto fosse bello andare a scuola e vedere tutti i giorni il volto dei propri amici, quelle persone che riempivano le nostre giornate di sorrisi.   Penso a quanto fosse bello poter sempre andare a prendere un caffè in mezzo a un sacco di gente in un bar, uscire e incontrare persone che ti sorridono per strada. Penso a quanto fosse bello andare a sciare, al mare, al parco o in qualsiasi posto che ci facesse sentire vivi.   Penso a quanto fosse bello essere pieni di cose da fare, arrivare alla sera stanchi ma orgogliosi della propria giornata.  Penso a quando poter stringere una mano o abbracciare qualcuno erano gesti quotidiani, dati per scontato. Penso a quanto fosse bello passare del tempo con i miei nonni, sedermi a tavola con loro e stargli vicino. Penso a quando torneremo a vivere tutto questo e ogni giorno ci sembrerà un giorno speciale.

SOSIA - poesia di uno studente di seconda

"Sveglia presto  Inizia un'altra giornata  Sì tutti con l’hashtag io sto a casa  Ma c'è un lato oscuro nella stanza  Dobbiamo iniziare a convivere con noi stessi  E non siamo pronti a guardarci riflessi negli occhi della nostra stessa faccia  Tutti stiamo a lamentarci  Parlare male del fatto che dobbiamo svegliarci 5 minuti prima delle lezioni  Ma c'è chi si sveglia ancor prima tutti i giorni  Perché mamma è papà possono staccarsi dal lavoro  Ma il lavoro non si stacca dai genitori  La realtà è che siamo solo molto ingrati  Siamo ancora tutti sani  Più meno  Perché tra tutti i più sani sono i cani  Forse siamo asintomatici ma perché dobbiamo metterci in pericolo infilandoci tutto il giorno davanti ai supermercati ? “Ce la faremo” Non mi ha mai ispirato quell'arcobaleno  Non eravamo pronti  Stiamo tutti impazzendo  Perché non siamo abituati a stare soli  Ma il nostro miglior amico è sempre stato il nostro riflesso  Guard