La voce di Francesca, il silenzio di Paolo: compassione e nostalgia nel canto V

La voce di Francesca, il silenzio di Paolo: compassione e nostalgia nel canto V Il canto V si apre con la violenza di una bufera che sferza le anime, affatica il loro respiro. Nel suo tumulto si intravvedono due figure che trascorrono l’eternità avviluppate insieme: sono Paolo e Francesca, sorpresi nella leggerezza del volo che li unisce e li sospinge avanti nel vortice infernale. Il loro giungere dove il vento della bufera si acquieta dischiude il dialogo con Dante. La narrazione d’amore è affidata al dire e descrivere e affabulare di Francesca. La sua lingua confina con il silenzio di Paolo. La sua voce con il suo pianto. Solo il silenzio delle lacrime, non il rumore del linguaggio, può nominare e conservare intatto il dolore per un tempo consegnato al “mai più”, per una vita precedente che mai torna. Mentre sul suono di ogni parola si posa l’ombra della nostalgia e sulla profondità della sua assenza la parvenza del ricordo: ...