Manovra, da scontro a intesa, 2 mesi sulle montagne russe



In questi giorni la manovra finanziaria per l’anno 2019 sta tenendo banco in parlamento, mettendo in seria difficoltà il governo che dopo aver ottenuto un parziale accordo con l’Unione Europea, ora cerca di mettere la parola fine attraverso un maxi emendamento che però tarda ad arrivare e dovrebbe essere approvato prima dalla Camera e poi dal Senato rispettivamente il 28 e il 29 dicembre in pieno periodo natalizio.
Ora cerchiamo di ricostruire tutto il percorso della manovra che è iniziato circa due mesi fa con la prima stesura, dando vita a un periodo di alti e bassi e di grandi difficoltà per il governo soprattutto con Bruxelles, dato che entrambi i leader delle forze di maggioranza, Salvini e Di Maio, non hanno voluto rinunciare a “Quota 100” e al Reddito di cittadinanza, punti forti del contratto.
- 15 OTTOBRE - L'Italia presenta il Documento programmatico di bilancio con il deficit al 2,4% e un deficit strutturale che peggiora di 1,2%, tanto che la Commissione rileva subito un "rischio serio" di non rispetto delle regole.
- 18 OTTOBRE - Con una lettera durissima, Bruxelles illustra nel dettaglio la "deviazione senza precedenti nella storia del Patto di stabilità", e chiede all'Italia di promettere, entro il 22 ottobre, che sarà cambiata. Lo stesso giorno il premier Conte, a Bruxelles per il vertice Ue, esclude modifiche: "Più passa il tempo e più mi convinco che la manovra è molto bella", ha detto.
- 23 OTTOBRE - Con una mossa senza precedenti la Ue boccia la manovra e ne chiede un'altra entro tre settimane.
- 13 NOVEMBRE - L'Italia rinvia un testo che non cambia i capi saldi.
- 21 NOVEMBRE - La Ue boccia anche la nuova versione e dichiara "giustificata" l'apertura di una procedura  di infrazione per debito.
- 24 NOVEMBRE - Comincia il vero confronto politico: Juncker, Moscovici e Dombrovskis da una parte, Conte-Tria dall'altra, si vedono a cena nella sede della Commissione.
- 30 NOVEMBRE - Conte e Tria rivedono Juncker e Moscovici al G20 di Buenos Aires, e per la prima volta non escludono di ritoccare il deficit. Il negoziato si sblocca e i tecnici si mettono al lavoro per trovare una soluzione buona per tutti.
- 3 DICEMBRE - L'Eurogruppo appoggia la Commissione sia sul binario del negoziato sia su quello della procedura. Tria vede Dombrovskis, la Ue si rallegra delle intenzioni annunciate di ridurre il deficit, ma il ministro ammette che serve una decisione politica per fare gli sforzi richiesti.
- 12 DICEMBRE - Conte e Tria tornano a Bruxelles per incontrare Juncker e i commissari, e consegnano loro il piano con un deficit nominale sceso al 2,04%. Parte una maratona di negoziati che durerà tutto il weekend, che vede Tria confrontarsi sul piano tecnico con i commissari e i loro esperti, e Conte cercare sponde a livello politico a margine del vertice europeo del 13 e 14 dicembre.
- 18 DICEMBRE - Da Roma arrivano le ultime misure che completano il quadro delle rassicurazioni per la Ue e consentono di concludere un accordo soddisfacente per entrambe le parti.
- 19 DICEMBRE - Arriva ufficialmente l'ok all'intesa che evita al momento la procedura di infrazione all'Italia. Ma Bruxelles avverte che il via libera è "prudente e condizionato".

In questi giorni, nonostante le feste il parlamento è atteso da un grande lavoro per approvare la legge. Chi prevarrà, gli interessi di Lega e 5 Stelle o le imposizioni dell’Europa?

Irene Ferrari
 Alberto Santini

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