La Sea Watch sbarca a Catania, applausi ai migranti.

Termina così, con la commozione e gli abbracci tra membri dell'equipaggio e  migranti, il viaggio delle 47 persone della Sea Watch 3, sbarcata il 31 gennaio  a Catania. La nave dell'ONG tedesca, con bandiera olandese, era salpata la notte stessa dalla fonda al largo di Siracusa. Intanto, per il momento, non è previsto, come invece era stato ipotizzato prima dell’attracco, il sequestro dell’imbarcazione. Da quanto emerge, il comandante della nave Jeroen Peters e l'intero equipaggio saranno ascoltati dalla Procura di Catania, ma è la stessa ONG, su Twitter, a citare il PM in merito allo sbarco: "La mancata risposta della Tunisia. Il rischio tempesta e la decisione di riparare verso la Sicilia. La ricostruzione dei giorni passati in mare e il comportamento corretto di Sea Watch.  Non ho riscontrato alcun reato” , scrive Sea Watch.
Rimane però una domanda: dove saranno sistemati questi migranti? Una volta scesi dalla nave tra gli applausi, i 15 minorenni non accompagnati sbarcati dalla Sea Watch sono attesi da una struttura per la loro accoglienza a Catania. Si tratta di una notizia confermata dal Tribunale per i minorenni di Catania che ha nominato i tutori per ciascun ragazzo e al quale da adesso spettano tutte le decisioni per la loro tutela e il loro futuro. I maggiorenni, tutti uomini, saranno trasferiti all'hotspot di Messina. "Ci hanno chiesto dove fossero. Abbiamo mostrato una cartina e detto loro che erano a Catania, con i nostri mediatori", dice il presidente regionale della Croce Rossa Luigi Corsaro durante lo sbarco. Ha poi detto:"Le loro condizioni fisiche non destano particolare preoccupazione. Sicuramente il problema più importante è quello psicologico di persone che per giorni sono state a bordo della nave in attesa di sbarcare". "Le condizioni di salute dei minori - ha aggiunto una delle delegate per l'emergenza della Cri di Catania, Mara Basile - sono abbastanza buone. Non vi è stata necessità di ospedalizzazione, solamente tanta, tanta stanchezza. Sono abbastanza provati fisicamente. I ragazzi sono molto contenti di essere arrivati. Ci hanno ringraziato un'infinità di volte".

Giulia Peduto


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