Manifestazioni e politica: Modena al centro dell’attenzione.
Nell’ultimo
periodo la nostra città è stata interessata da eventi che hanno avuto una
risonanza di portata nazionale: prima i disordini del 25 aprile e poi il
comizio elettorale del vicepremier Salvini il 3 maggio con le relative
contestazioni.
In occasione
della 74esima Festa della Liberazione dal Nazifascismo il centro città è stato
interessato da una manifestazione di chiaro stampo anarchico che si è
contrapposta alle celebrazioni istituzionali e non, per protestare contro
l’apertura del Cpr. Ma che cos’è un Cpr? Si tratta di un centro di permanenza
per i rimpatri, che il vicepremier Salvini vuole aprire in qualità di Ministro
dell’Interno per gestire i migranti.
Il corteo,
composto da circa 300 persone provenienti anche da altre città come Bologna,
Roma, Torino, Salerno, Firenze e Trento, ha iniziato a sfilare in maniera
inizialmente pacifica a partire dalle 15.30, ma ben presto si è macchiato di
atti vandalici.
I manifestanti hanno imbrattato con bombolette
e rulli le vetrine di molti negozi su via Emilia Centro, i muri delle scuole
medie “Paoli” e un monumento ai
Carabinieri caduti situato a Porta Bologna. Durante il loro
cammino, hanno rotto e oscurato alcune telecamere di sicurezza e giunti
all'altezza del cavalcavia della ferrovia hanno gettato dei fumogeni sui
binari. La maggior parte dei graffiti, oltre a raffigurare il simbolo
anarchico, inneggiavano alla rivoluzione contro il cosiddetto “sistema” e offendevano
pesantemente Salvini (“Spara a Salvini", "Brucia la Questura",
"Salvini Muori", "Infami assassini, merde", "Fuoco
alle frontiere").
Il corteo
inneggiava alla libertà, ma può forse questa essere considerata tale? Sia
secondo numerosi scrittori sia secondo la saggezza popolare “la mia libertà
finisce dove inizia la tua”. Imbrattare muri e vetrine, creare disagio, e
distruggere le vie del centro non lede forse
la libertà degli altri? Non decade forse il senso originale della
contestazione?

A partire dalle
ore 13, il centro è stato interessato da due manifestazioni distinte: una
organizzata dal Centro Sociale Guernica, una realtà presente da diversi anni
sul territorio modenese composta essenzialmente da studenti delle scuole
superiori e dell’università di orientamento di estrema sinistra; un’altra
condotta ancora una volta dagli anarchici.
Gli agenti in
tenuta antisommossa hanno cercato di contenere le contestazioni e in un primo
momento avrebbero impedito agli studenti che uscivano dalle scuole vicine di
unirsi al corteo del Guernica. I manifestanti e gli studenti hanno iniziato a
lanciare pietre contro le forze dell’ordine che hanno risposto con una carica
che però non ha generato conseguenze.
Sul palco,
davanti alle circa 500 persone che si sono radunate per assistere al comizio,
il vicepremier ha indicato la folla e ha detto: «Questa la Modena vera, non
quella di quattro zecche da centro sociale che vanno giù a fare casino. Non ci
sono più i compagni di una
volta». Circa un centinaio di contestatori si sono radunati ai margini di
piazza Matteotti e hanno contestato l’intervento di Salvini, durato circa 15
minuti. Alcuni hanno intonato Bella ciao. A loro il ministro ha
risposto in modo sprezzante: «Non vi si sente, più forte!».
Dopo la fine del comizio, nella zona del parco Novi Sad ci sono stati altri scontri tra manifestanti e forze dell’ordine: un gruppo di contestatori ha tentato di sfondare il cordone e un ragazzo è rimasto ferito al capo, presumibilmente colpito da una manganellata.
Dopo la fine del comizio, nella zona del parco Novi Sad ci sono stati altri scontri tra manifestanti e forze dell’ordine: un gruppo di contestatori ha tentato di sfondare il cordone e un ragazzo è rimasto ferito al capo, presumibilmente colpito da una manganellata.
Modena è stata
per alcuni giorni al centro delle cronache sia locali che nazionali. Il tema
ricorrente è stato quello della libertà anche in contrapposizione alla
politica. Molti cittadini si sono lamentati per la parziale distruzione del
centro città, attaccando in primo luogo l’amministrazione comunale uscente.
Doveva forse negare il consenso alle manifestazioni del Guernica e degli
anarchici? Questi avvenimenti influenzeranno l’esito delle prossime elezioni
amministrative ed europee?
Alberto Santini