LA MIA ODISSEA DA COVID-19 - di Lara Patrucco - 1^H
Quest'anno abbiamo letto e commentato in classe (in questi giorni una classe
virtuale) l'Odissea ed io sono stata
affascinata dalla personalità complessa e multiforme di Odisseo: è un uomo curioso ed intraprendente, di
fronte alle difficoltà riesce ad essere freddo e distaccato, a ragionare
razionalmente, ad usare la sua furbizia e la sua intelligenza per trovare
soluzioni alle avversità che deve affrontare durante il suo viaggio.
Mi ha particolarmente colpito l'atteggiamento di
Odisseo nell'isola di Ogigia: qui Ulisse non cede all'utopia di una vita felice
ed eterna, ma è un uomo coraggioso che sa scegliere, che ha il coraggio di
affrontare nuove avventure per tornare a casa sua, dai suoi affetti. Non vuole
essere un dio felice ma un uomo con i propri cari.
Per questo motivo Ulisse si costruisce da solo una zattera per
lasciare l'isola e parte ...
Il 23 febbraio 2020 inizia la nostra Odissea dovuta
alla pandemia a causa del Coronavirus (Covid 19).
Io sto pranzando con la mia famiglia a casa di mia
nonna: è proprio mia nonna, docente di storia, che inizia a raccontarmi di
quando spiegava ai suoi alunni della peste di Atene, durante la guerra del
Peloponneso nel V secolo a.C.
Mi rassicura spiegandomi che è dalla paura che c'è
dentro tutti noi che deriverà il coraggio di cui abbiamo bisogno per
sconfiggere questo virus , che ci attaccherà ma che alla fine vinceremo.
Io mi tranquillizzo, ma solamente in parte.
Passano alcuni giorni e ci vengono imposte le prime
limitazioni: scuole chiuse, mia madre mi fa uscire solo una volta alla
settimana e mi raccomanda costantemente di non entrare nei negozi, nei bar, di
stare all'aperto e di tenermi lontana dalle persone!
La situazione peggiora sempre di più ed io
finalmente capisco.
Non c'è più tempo. Non c'è più tempo per ridere.
I professori reagiscono alla situazione attivamente
ed organizzano video lezioni online, anche se non sono nativi digitali, si impegnano e ci riescono alla grande! Per
noi è anche un modo per rimanere in contatto con i compagni, per non sentirne
troppo la mancanza …
I miei genitori lavorano da casa: ormai
comunichiamo tutti solo attraverso uno schermo!
I controlli sono sempre più restrittivi, ormai esco
di casa pochissimo: i pranzi dalla nonna dapprima sono ad un metro di distanza,
poi sempre più rari, poi vietati !
Ogni volta che chiedo ai miei genitori di potere
uscire, mi rispondo da sola: “#iorestoacasa” .
E' dura, la mia vita è completamente cambiata, mi
sento impaurita e disorientata, ma vado avanti, lo faccio per me stessa, per la
mia famiglia, ma soprattutto per mia nonna, la più vulnerabile e vorrei urlare
a tutte quelle persone che non capiscono la gravità della situazione, che
continuano ad uscire, a correre nei parchi, ad andare al mare, vorrei urlare
loro “State a casa, fatelo per qualcuno a cui volete bene, fatelo per voi
stessi, ma anche per tutti noi!”.
Non c'è più tempo.
E mi scorrono davanti i selfie di medici ed
infermieri, dopo ore ed ore in terapia intensiva a combattere contro il virus,
a salvare vite, con i volti e le mani pieni di piaghe per l'utilizzo delle
maschere, dei guanti … le immagini dei dottori che piangono in corsia, che
dormono qualche minuto con la testa appoggiata su una scrivania ...
E vorrei urlare loro: “Forza, coraggio, siete
l'orgoglio di questo Paese!”.
Ed ancora le lunghe fila di letti e purtroppo di
bare …
Mi sembra di essere in un film, non riesco a
convincermi che sia vero, le amicizie si sono interrotte, le strade vuote,
senza i fidanzati che si tengono per mano, senza le mamme che portano in giro i
loro bambini, senza gli anziani che hanno sempre fretta, senza la scuola ...
E tutto questo mi fa piangere, tanto, però poi
rialzo la testa e penso: come Odisseo, riusciremo noi italiani, ad essere
coraggiosi, ad inventarci nuove soluzioni per sconfiggere il virus, ad usare la
nostra intelligenza, la nostra furbizia, la nostra creatività? Ad essere
consapevoli dei nostri limiti, delle nostre fragilità, ma anche delle nostre
doti?
E soprattutto saremo in grado tutti di rinunciare
alla nostra vita comoda, di partire da Ogigia, e dopo aver affrontato la nostra
Odissea, riusciremo a riabbracciare i nostri cari ??
Coraggio! Ce la dobbiamo fare!