Open day riscattato

 

Open day riscattato

 

Immaginare l’open day nel 2020 è azzardo e insieme scommessa, arduo compito e sfida: la sua impossibilità ad essere svolto in presenza è lutto che invita a fornire soluzioni che lo risarciscano. Così in queste settimane, studenti e prof.- come funamboli alla ricerca di un difficile ma desiderato equilibrio - hanno preparato le due giornate di orientamento (una il 12 dicembre e l’altra prevista per il 16 gennaio), definito i modi in cui si sarebbero organizzate, assegnato ruoli e incarichi, filmato testimonianze di neo ed ex wiligelmini, di docenti, collaboratori scolastici e genitori.
Open day della lontananza da riscattare è dunque quello che si è tenuto lo scorso sabato, presieduto dai nostri quattro rappresentanti d'istituto, Andrea, Leonardo, Eleonora e Nicolò, e da un gruppo di insegnanti coordinati dalla dirigente scolastica, Daniela Barozzi.
Sono loro che, per l’occasione, hanno prestato voce e tempo alla presentazione della scuola, dei progetti e delle materie che offre, delle molteplici esperienze che nelle sue aule - tra i suoi banchi, gessetti e lavagne - hanno individuato il luogo per dispiegarsi, la luce per germogliare.
Il pomeriggio è stato scandito dall'alternanza continua di due parti: una in diretta, inaugurata da una breve clip montata dal prof. d’Errico, e una costituita da video precedentemente registrati.
La nostra preside, figura attiva e partecipe della vita scolastica, ha introdotto l’evento con un discorso generale teso a mostrare il Wiligelmo nei suoi aspetti principali. Al suo, sono seguiti gli interventi degli studenti e degli altri insegnanti: Sala, docente di Matematica e Fisica e Sturiale ,nostro vice preside, hanno illustrato i vari progetti legati alle loro materie, l’indirizzo ad opzione  informatica e la Coppa Sigma, gara a squadre che vede gli studenti delle medie cimentarsi in problemi e soluzioni matematiche. Montante e d’Errico, professore il primo di Storia e Filosofia e il secondo di Scienze, hanno trattato in modo approfondito delle loro materie, e le varie iniziative ad esse connesse, mentre il prof. Rossi ha descritto la strutturazione delle certificazioni, CAE e FIRST, sottolineando quanto queste intendano affinare e approfondire la conoscenza della lingua inglese.
Infine, la riflessione della prof. Bertesina sul latino, sulla sua ostinata attualità e, spesso, incompresa utilità: " il latino- dice la prof- proprio perché complesso, allena alla fatica, alla pazienza, al tempo dell’attesa. Premesse, tutte, di ogni soddisfazione, risultato, compimento di sè. Dei propri desideri. E, ancora, in questa materia si può leggere un costante invito a cercare sempre una soluzione davanti all’enigma o al problema, a scegliere nella compresenza di alternative possibili e ugualmente percorribili quella, nel caso della versione, più appropriata al suo contenuto e, nella vita invece, quella che più ci appartiene, che sentiamo come adeguata a noi, come nostra”.
Mentre insegnanti e rappresentanti parlavano, per consentire alle famiglie di porre domande e chiedere delucidazioni, la prof. Canossi insieme a due studenti,in un’aula precedentemente allestita e adibita a questo scopo, si è impegnata nel fornire prontamente chiarimenti e risposte, scrivendoli nella chat di FEM, piattaforma simile a meet, utilizzata per realizzare l’open day in diretta.
Terminato l’evento, rappresentanti e docenti si sono dichiarati soddisfatti, riconoscendo quanto questa esperienza sia stata ambigua e surreale e al contempo interessante.
“Nonostante questo però - spiegano Leonardo, Andrea e Nicolò - quel che è certamente mancato è la convivialità, il calore della prossimità, il brulichio di ragazzi e genitori che, in tempi quieti e normali, si assiepavano in aule e laboratori, animavano di voci i corridoi, impreziosivano ogni nostro racconto con le loro domande .”
Tra asperità e difficoltà, il tentativo di consegnare all’open day un volto che, nella sua rinnovata forma, accogliesse il sorriso della vicinanza, lo sguardo dell’empatia e le parole della sincerità di chi lo ha organizzato, ha sortito, molto probabilmente, un ottimo esito.
 Determinante e fondamentale è stata la professionalità e la competenza digitale del prof. d'Errico: oltre che insegnante di Scienze naturali, collaboratore della dirigente, responsabile delle attività di PCTO (Scuola Alternanza lavoro) a livello d'istituto e quest'anno anche referente covid. Lui, con l'aiuto del prof. Sturiale e della prof. Casini, ha predisposto un'organizzazione capillare di un open day complicato, rendendone possibile la realizzazione.

Coniugare rigore conoscitivo e umanità dei rapporti, accorparli nel miracolo di una lezione o di una chiacchierata: questo è il testamento spirituale della nostra scuola. Grazie ai rappresentanti e ai docenti che con dedizione, passione contagiosa ed efficacia lo hanno trasmesso e comunicato a chi li ascoltava. Anche se a distanza. Al di là di uno schermo. 







Sabrina Bocedi


Post popolari in questo blog

PASTA CON LENTICCHIE ALLA PUGLIESE - prof. Mauro Alò

ANIME SCALZE - FABIO GEDA

La voce di Francesca, il silenzio di Paolo: compassione e nostalgia nel canto V