UN SALUTO AI PENSIONANDI
Cari nostri pensionati…ma quanti siete?
La sirena
dell’Inps sembra ormai una rete.
Allarmi,
allarmi: il Liceo si svuota!
ma si sa che la
vita è come una ruota.
In quella rete,
che tutti aspetta,
son caduti
prof. che non son proprio robetta.
Son quattro
pilastri della nostra scuola,
e alla loro
infanzia la mente vola.
Un gruppetto di
bimbetti li vediamo,
mentre
attraversano il bosco tenendosi per mano.
I due
maschietti, un poco paffutelli,
saltellano, con
palla e chitarra, felici e belli.
Non temono
nessuno,
coi loro
capelli al vento…almeno uno.
Angelo sogna di
fare il calciatore
e della Juve a
scuola parlerà tutte le ore.
E’ un bimbo
precoce e in tasca ha un De rerum natura
ma da prof. gli
studenti li vorrà mandare tutti all’agricoltura.
Ma almeno negli
ultimi anni ha raggiunto l’atarassia,
incredulo di
quanta ignoranza negli alunni ci sia.
L’altro
maschietto è Marco
e la chitarra è
la freccia nel suo arco.
Già detto, da
amici e conoscenti, “Marcone”,
i biografi non
capiscono l’origine di tale soprannome.
Lui se la canta
e se la suona tutto il giorno
e con Beatles e
Dylan Bob leva il medico di torno.
Ma non può
mancare nel suo cestino
pien di
ciccioli e mortadella, un succulento bel panino.
Già, perché l’altra gran passione che mai lo
lascerà
è quella della
tavola, dove lui si sente un pascià.
E poi ci son le
femminucce.
Una da poco ha
gettato via le grucce.
Infatti Carla,
bimbetta vivace, le ginocchia si era rotta
ma ora felice
saltella e trotta.
Fa capriole,
salta la corda e si lancia tra le liane:
si vede proprio
che un giorno preferirà la tuta alle sottane.
Ma non disdegna
neppur l’eloquio
e quando parla
la sua favella è ben più alta dello stile del colloquio.
Infine c’è la
biondina, che già parla una lingua internazionale.
Della lady ha
lo stile ma per ora ha un soprannome non banale:
la chiamano
infatti “miss part time”: pare che dalla culla
del tempo pieno
non le interessasse nulla.
L’inglese però
davvero full time sarà nelle sue ore
e gli alunni
sapranno che con lei nessuna regola è maggiore.
Ma lasciamo
questo gruppo di bimbetti
e salutiamoli
da vecchietti.
Vi auguriamo di
attraversare nuovi boschi e praterie,
di essere
sereni il più possibile, magari senza stramberie.
Nella vita
quotidiana sembriam tutti un poco schivi,
ma non dubitate di quanta stima e affetto per
voi in noi son vivi!
Filippo Ghermandi