La contraddizione del divenire nel Teeteto
La CONTRADDIZIONE DEL DIVENIRE nel TEETETO:
Tentativo di soluzione
Il
reale è incontraddittorio, giacchè il contraddittorio è nulla.
Se
il reale presenta una contraddizione, questa sarà irreale.
Ciò
che toglie questa contraddizione è reale: è quel reale togliendo il quale risulta
l'irrealtà per sé irrisultabile .
Il contenuto immediatamente
non rilevabile, e
dunque solo mediatamente, speculativamente, indirettamente valutabile, che toglie la contraddizione per sé irreale
e solo per accidens realmente
esperita, ha il valore pieno di realtà.
Se la contraddizione è
irreale, ciò che la toglie è reale!
Fondazione
corrisponde a toglimento di contraddizione.
La non contraddizione
suppone dunque la contraddizione: il positivo è negazione del negativo: negazione di negazione, come l'uno o
l'intero.
La
non contraddizione è intenzionale: ha un contenuto che è l'esperienza, e
l'esperienza è il puro positivo: incontestabile.
Però, l'esperienza presenta
il negativo che è il divenire; il divenire nega, ma è innegabile. Dunque è innegabile come
positivo, ma è negabile come negativo perchè è il positivo del negativo e il
negativo del positivo.
Perciò il divenire presenta una contraddizione in quanto è
negazione della posizione e posizione della negazione.
La contraddizione è
intrinseca al divenire ma il divenire è un positivo: va tolta dialetticamente
la contraddizione del divenire e non il divenire!
E'
questo il momento del dialettico che
insiste sull'inclusione dell'esclusione discorrendo implicitamente
dell'infinito.
Prendiamo
il giudizio “A è A”. Cosa significa
ciò?
A non è non A;
A è non non A;
A è A.
Questo
A che cos'è? La risposta sarà “A non è
non A “. Ora “non A” corrisponde a
tutto l'universo diverso da A. Ogni volta che determino, escludo.
Trasformando la proposizione negativa in affermativa avrò: “A è non non A”. Ora, con
l'affermativa, sto includendo nell' identità di A anche non-A, l'intero universo diverso da A. Quindi, la
legge della dialettica è l'inclusione dell' esclusione: l'universo diverso da A
è converso in A.
Il buon dialettico insiste sull'inclusione dell'esclusione discorrendo implicitamente dell'infinito,
che risulta l'intero, il senso intimo dell'esperienza.
Amici delle classi Terze, le vostre riflessioni sul Teeteto
confermano quanto rilevato nell'articolo comparso sul numero di Dicembre di
00-Willy :
...“La filosofia (che
toglie la contraddizione) non “porta via”, allontana dall'esperienza, ma la
media cioè la integra per salvarla dal nulla”.
Ora, un buon saluto estivo! 5^G