Grandiosa scoperta!
Il ritrovamento archeologico più importante dai Bronzi di Riace.
A San Casciano Dei Bagni, un paesino sulle colline toscane, hanno rivisto la luce ben 24 bronzi romani dopo più di duemila anni passati sepolti sotto acqua bollente e fango. Il luogo del grandioso ritrovamento era sacro per i nostri antenati romani ed etruschi che, lì, sapevano convivere pacificamente, com’è testimoniato dalle numerose iscrizioni sia in lingua latina che etrusca su statue, monete ed ex voto. L’antico santuario sorge in un’area termale dove anche la potente famiglia toscana dei Medici fece costruire in epoca rinascimentale delle grandi vasche, all’oscuro della presenza di alcune molto più antiche distanti solo alcuni metri. Le ventiquattro statue, realizzate presumibilmente da artigiani locali, in alcuni casi raggiungono anche il metro d’altezza. Raffigurano sia divinità che matrone, fanciulli ed imperatori; persone che con tutta probabilità sono esistite davvero, appartenenti all’alta classe sociale etrusca e romana. Gli ex voto sono davvero numerosi, lasciati da influenti proprietari terrieri, membri dell’élite delle cittadine dell’epoca, uomini e donne di classe agiata. Anche le monete rinvenute nell’antico santuario sono davvero tantissime. Il santuario, costruito intorno al terzo secolo avanti Cristo ha continuato ad essere frequentato dai fedeli fino a quando le vasche furono sigillate, con le statue adagiate al loro interno, immerse nell’acqua ancora calda, in epoca cristiana. Per questa ragione le statue, e gli altri ritrovamenti, si sono conservati restando intatti fino ad oggi, lontani dalle fugaci mani dei tombaroli. La scoperta sensazionale è probabilmente il ritrovamento più significativo avvenuto dal rinvenimento dei “Bronzi di Riace ”, nell’agosto del 1972. Testimonia inoltre, sorprendendo gli studiosi, come la lingua etrusca sembri che nel santuario resti viva più a lungo, quando in altri luoghi della penisola era già scomparsa. Infatti in questo luogo le conoscenze etrusche in fatto di medicina paiono accettate e riconosciute anche in epoca romana.
Livia Sacchetti 2H