PCTO e PCTO: ma che sono 'sti PCTO?
È sicuro che tra gli studenti del biennio ci siano amicizie con quelli del triennio, e sicuramente i primi hanno sentito dai secondi dire “Eh, vorrei uscire il (inserire un giorno festivo) pomeriggio, ma ho il progetto di PCTO”, e gli studenti del biennio, ignoranti per causa maggiore, avranno detto: “ma che è, ‘sto PCTO?”.
Beh, eccomi qui per spiegarvelo, oh poveri cari.
Il termine PCTO sta per “Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento” e, come dice la sigla infinita, sono percorsi per sviluppare delle capacità che ci serviranno in futuro per il lavoro: le modalità, le cose da fare, le regole da seguire sono simili a ciò che ci aspetterà quando faremo un colloquio di lavoro, poiché c’è da firmare un patto -una cosa lontanamente simile a un contratto-, ci saranno dei posti dove andare e degli orari da seguire rigorosamente, e non ci si può assentare perché svogliati, e ora vi spiego il perché.
Nel momento in cui uno studente oltrepassa la soglia del biennio e viene ammesso alla classe terza, inizia il percorso di preparazione alla maturità, e uno degli elementi essenziali per essere ammessi all’esame sono proprio le ore di PCTO: come i soldi di un lavoro ci permettono di vivere, le ore di questi progetti ci permettono di essere ammessi all’esame di maturità e, se va a gonfie vele, al diploma; queste ore sono registrate in una delle applicazioni del nostro registro, ovvero Scuola&Territorio.
Noi studenti di un liceo abbiamo un minimo di ore richiesto, che sono novanta in tre anni -meglio se in terzo e quarto anno così da lasciare il quinto libero per focalizzarci sullo studio-, e dobbiamo baciarci i gomiti perché i tecnici, con gli stage, devono arrivare a duecento ore almeno.
La cosa divertente dei PCTO è che sono tanti, c’è un’ampia scelta e ci forma dandoci in mano il senso di responsabilità di un vero lavoratore: presentarci curati, in orario e pronti per lavorare. Ovviamente non si zappa la terra o si sta alla scrivania ore.
“Okay, sì, ma come funziona tutto questo?”
Con calma, ora vi faccio vedere!
Prima di tutto, per svolgere un lavoro, bisogna assolutamente conoscere i rischi, le regole e tutto ciò che c’è da sapere sulla sicurezza in un ambiente lavorativo, e la scuola, in Scuola&Territorio -sovracitato-, ci fornisce due percorsi, per un totale di otto ore complessive, durante i quali un professore ci spiega tutto questo.
Finito il percorso, ci vengono rilasciati due attestati che certificano la nostra partecipazione, vanno consegnati al coordinatore e, ora, siamo pronti per scegliere il o i percorsi da fare per racimolare le nostre preziose novanta ore minime.
Quali sono? Beh, ve lo dico subito!
I percorsi di PCTO si dividono in:
Progetti ai quali aderire personalmente, con compilazione del diario: questi progetti, le cui ore vanno inserite nel diario di PCTO in Scuola&Territorio, raggruppano tutoraggio per i compiti, sia nella nostra scuola ma anche in altre di primo grado e in parrocchia, il giornalino della scuola 00WILLY, la biblioWilly, il cicerone FAI durante le giornate dedicate e, per le quarte e le quinte, i seminari UNIMORE, con l’opportunità di seguire dei corsi all’università per orientarci sulla fatidica scelta;
Progetti ai quali aderire personalmente ed è necessario un certificato/attestato: sono per lo più corsi più “ristretti” per studenti con determinate capacità o attitudini, e troviamo i corsi di inglese per le certificazioni First e CAE, corsi CAD legati all’uso del computer, progetti per studenti atleti di alto livello o che fanno il conservatorio, esperienze all’estero, che vanno dalla vacanza-studio all’intero anno, laboratori universitari e partecipazioni a premi come quello Asimov;
Progetti di classe con compilazione del diario: questi sono progetti che i professori decidono di fare per far avere agli studenti una base minima di ore, e possono comprendere il volontariato, l’affettività, l’UNESCO e persino brevi corsi sul mondo dell’industria e dell’artigianato;
Esperienze di classe: queste sono simili a quelli nella categoria precedente, ma a differenza dei progetti, queste si fanno all’esterno della scuola.
Ogni classe ha un tutor PCTO interno al proprio corpo docente -per esempio, la mia classe che è la 3^B ha la professoressa Fregni come tutor- e a questa figura si possono rivolgere tutte le domande necessarie per poter capire meglio come funziona questo mondo di introduzione al lavoro.
Ricordatevi: come diceva il filosofo Anassagora, che incontrerete durante la filosofia del terzo anno, il lavoro aguzza le capacità mentali.
Carlotta Nonnis, 3^B