Ancora una volta - Riccardo Mantovani
Forse questo è l’ultimo mercoledì per pubblicare. Per quanto si sappia, e gli articoli sian stati sempre firmati a mio nome, quello che avete letto era uno spettro di me. Io, Riccardo, è la prima volta che parlo. Sudo. Sono il classico ragazzo dei film. Quello vestito di nero. Quello strano. O almeno, l’etichetta della bottiglia in cui mi hanno chiuso come miniatura, recita così. Va bene. Che belle queste tartarughe. Mentre camminavo, mi sono reso conto che manca davvero poco. Tutto ciò che era saldo, anche le cose dolorose, spariranno. Ricordi. E non so nemmeno se questo blog rimarrà. La mia vita è cambiata da quando ci scrivo. Il caldo. Sa prof, io qua ci trovai l’amore, e pure la sua fine. Basta attenzione ai testi che le ho mandato, per vederlo. È una sensazione strana. Malinconica. Come a lasciar i personaggi di una serie tv. Ti hanno accompagnato quei pomeriggi. Di noia. Tristezza. Pioggia. Finisce l’ultima stagione. Non puoi ricominciarla, sai già come va. Ma lo fare...