Immaginatevi una mosca che mangia tutta felice dello zucchero in una casa. D’un tratto, nota nel giardino un gruppo di sue simili scorrazzare e scherzare su un grosso escremento di cane. Nonostante la nostra Mosca sia felice con il suo zucchero, c’è qualcosa che la spinge a voler stare con loro, ridere con loro, essere come loro. Allora apre le sue ali e si dirige verso il gruppo, ma bam! Sbatte contro la finestra. La Mosca non capisce. Riprova una, due, tre volte, ma nulla; c’è un muro invisibile ed impenetrabile che la separa da quel mondo che tanto sogna di poter raggiungere. È felice nella casa, ma è sola. Non ci sono altre mosche come lei; è unica e la cosa la distrugge. Prova e riprova e riprova. Nulla, il muro rimane. D’un tratto, una speranza! Una piccola fessura nella finestra. Subito, la mosca ci si fionda ed esce dalla sua dolce casa per poter raggiungere la cruda realtà. Si aggrega alla massa che la invita a gustare quel piatto “prelibato” insieme a loro, ma la Mosca è t