Brexit, caos totale.



Negli ultimi giorni la Brexit è stata un tema molto caldo. La settimana scorsa, Theresa May ha raggiunto un accordo con l’Unione europea, ma il 15 gennaio il suo piano è stato bocciato dal parlamento inglese. In seguito alla bocciatura la prima ministra ha detto che presenterà un nuovo piano il 21 gennaio: questo verrà discusso e votato in aula il 29 gennaio.
Mercoledì May aveva superato un voto di fiducia chiesto dal principale leader dell’opposizione Jeremy Corbyn dopo che il suo accordo era stato bocciato con 432 voti contrari e 202 voti a favore. A causa di un emendamento approvato dal Parlamento a inizio gennaio, in caso di sconfitta la prima ministra avrebbe avuto solo tre giorni di tempo per presentare un “piano B” per Brexit.
Ora l’unica soluzione possibile sembra l’hard Brexit, cioè un’uscita dall’Unione senza alcun tipo di trattato; questo creerebbe numerosi problemi sia finanziari che politici per il Regno Unito e notevoli disagi per i cittadini europei residenti in GB e quelli inglesi abitanti in UE.
May ha inoltre organizzato una serie di incontri con i leader delle altre forze politiche, i quali sono però stati disertati dal laburista Jeremy Corbyn, suo principale antagonista politico.
Corbyn ha lanciato un ultimatum a Theresa May: ”Se la premier non accetta un compromesso su una nuova proposta di accordo per una Brexit più soft che includa la permanenza del Regno nell'unione doganale, il Labour è pronto a presentare una nuova mozione di sfiducia per arrivare a elezioni anticipate, ma anche a valutare l'opzione di una nuova consultazione pubblica". Il leader laburista fa riferimento a un referendum bis, che se si votasse oggi registrerebbe un’ampia vittoria del “remain”.
In conclusione, il 29 gennaio ci sarà un nuovo voto su un altrettanto nuovo piano di accordi. Sarà la soluzione definitiva al grattacapo Brexit?

Irene Ferrari
Alberto Santini



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