Friday for future: anche Modena si unisce alle proteste.
Il corteo,
partito attorno alle ore 9 da largo S. Agostino, ha attraversato le principali
vie del centro scortato dalla polizia per poi concludere la propria marcia in
piazza Matteotti, dove su un piccolo palco allestito dal Comune hanno tenuto
una serie di interventi alcuni studenti di diverse fasce d’età: dal 13enne che
organizza presidi davanti alla propria scuola media con gli amici, fino allo
studente universitario che attraverso il
piano “Unimore Green” cerca di sensibilizzare l’Università sulle tematiche
ambientali affinché vengano potenziati la raccolta differenziata e i trasporti
pubblici e affinché il nostro ateneo diventi sempre più “plastic free” tramite
l’utilizzo di borracce e l’installazione di colonnine gratuite per l’acqua sul
modello di molti paesi esteri.
La maggior parte
dei manifestanti portava cartelloni, striscioni e manifesti che inneggiavano
alla tutela ambientale e ad un miglior utilizzo delle risorse, sostenendo che
non esiste un “pianeta B” su cui andare a vivere quando avremo distrutto il
nostro. Il corteo, però, è stato caratterizzato da una serie di
strumentalizzazioni di tipo politico che hanno almeno in parte stravolto il
senso della protesta: sono stati intonati svariati cori contro i membri del
governo come ad esempio l’insensato “Più pinguini, meno Salvini”, sono state
sventolate alcune bandiere “No TAV” e alcuni manifestanti hanno inneggiato alla
distruzione del sistema capitalistico, ritenuto il principale responsabile del
cambiamento climatico e dell’emergenza ambientale. Inoltre, preme sottolineare
la non casualità della data scelta per questo secondo global strike for future:
non aveva forse i connotati di una protesta ad alto contenuto politico data la
grande vicinanza alle imminenti elezioni europee ed amministrative, nonostante
fosse stata promossa come un’iniziativa totalmente apartitica e apolitica?
Una
volta giunti in piazza Matteotti, hanno parlato dal palco alcuni dei
rappresentanti del movimento. Tutti chiedono un intervento concreto e pratico
da parte dei governi locali, nazionali e sovranazionali e hanno fatti diversi
rimandi alla politica e ai candidati alle prossime elezioni, in particolare a
Gian Carlo Muzzarelli, attuale sindaco di Modena e candidato al secondo
mandato, presente in piazza. Però, i primi a non proporre nulla di concreto e
attuabile nella vita di tutti i giorni sono proprio i ragazzi che si sono fatti
portavoce delle istanze del movimento.
Friday
for future chiede al governo nazionale il
dimezzamento delle emissioni entro il 2030 e zero emissioni per il 2050, il
rispetto degli impegni assunti alla Conferenza di Parigi, una politica
climatica più ambiziosa e di posizionare il grave problema del cambiamento
climatico al primo posto nelle proprie agende, mentre all’amministrazione
locale chiede programmi di efficienza energetica per tutti i settori al fine di
rendere Modena indipendente dall'energia prodotta attraverso fonti non
rinnovabili, che gli uffici pubblici, le università e le scuole di tutti i
gradi diventino “plastic free”, corsi di educazione ambientale in tutte le
scuole, che venga tutelato, curato e riqualificato il verde pubblico già
presente sul territorio, che ad ogni nuova edificazione corrisponda la
creazione di una nuova area verde e di promuovere la transizione verso
un’economia circolare attraverso il finanziamento di programmi di ricerca ed
innovazione.
Prima di chiedere tutte queste grandi manovre ai nostri
amministratori, non dovremmo forse cercare di condurre una vita più
ecosostenibile noi in prima persona e mantenere nel nostro piccolo in maniera
concreta e coerente un atteggiamento che non distrugga il nostro pianeta?
Anziché protestare contro le emissioni delle auto sostenendo che siano la causa
maggiore di tumori respiratori, non sarebbe meglio non fumare tabacco o altre
sostante come in realtà fanno molti dei manifestanti? Il problema dell’inquinamento
è molto grave e dobbiamo assolutamente fare qualcosa per risolverlo se
vogliamo vivere nel nostro pianeta come
lo conosciamo oggi, ma probabilmente alla base di tutto ci sono due tematiche
ancora più importanti, quelle della coerenza e della strumentalizzazione.
Alberto Santini