Assemblea d’istituto febbraio 2020
Lunedì 3 febbraio si è svolta la seconda assemblea d’istituto dell’anno, durante la quale si è approfondito il tema dell’intelligenza artificiale attraverso varie attività proposte dai nostri rappresentanti.
L’incontro è iniziato alle ore 8.00, presso l’aula magna del Policlinico di Modena, con la visione di una puntata della serie “Black Mirror”.
Questa fiction, ambientata nel mondo futuro ma ispirata al presente, tratta delle problematiche e delle sfide legate all’introduzione delle nuove tecnologie nella vita quotidiana, in particolare nel campo dei media.
L’episodio visto, intitolato “Rachel, Jack and Ashley Too”, racconta le vicende della quindicenne Rachel e il suo facile approccio con le innovazioni tecnologiche, in contrasto con le relazioni umane che la ragazza fatica a sviluppare. La giovane preferisce infatti passare del tempo con un robot giocattolo,  Ashley  too,  nonchè la rappresentazione della star del momento,  Ashley O.
Dopo una pausa alle 9.30, abbiamo guardato il documentario “Do you trust this computer?” consigliato dal prof. Calderara, che abbiamo conosciuto in seguito.
Il lungometraggio mette in relazione gli aspetti positivi e negativi delle tecnologie presenti applicate nel settore economico, in quello lavorativo, scolastico ed infine bellico.
Secondo noi è stato molto interessante perché ci ha fatto conoscere vari lati della tecnologia finora a noi sconosciuti. Ad esempio, abbiamo osservato il processo di evoluzione di un robot che, pur non essendo stato programmato per riconoscere i volti, è stato in grado di farlo, stupendo così gli ingegneri che lo avevano creato e sviluppato.
Infine abbiamo assistito alla conferenza trattata dai professori Simone Calderara, associato presso il Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” di Unimore, e Carlo Altini, associato invece presso il Dipartimento Educazione e Scienze Umane di Unimore e direttore scientifico della Fondazione “Collegio san Carlo” di Modena.
Con loro abbiamo riflettuto sul tema centrale dell’assemblea anche attraverso un dibattito che ha coinvolto tutti noi.
Possiamo quindi concludere riprendendo una frase di Harvey B. Mackay che riassume anche il messaggio lasciatoci dai professori: ‘’La tecnologia dovrebbe migliorare la tua vita, non diventare la tua vita’’.
 
 

Martina Carulli, Anna Donà e Susanna Ferracuti 

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