Approvata la tagliola sul DDL Zan

 Il Ddl Zan è un disegno di legge che mira ad abolire le discriminazioni e la violenza per ragioni basate su sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità.

Il testo è stato proposto dal deputato del Partito Democratico Alessandro Zan, primo firmatario del Ddl, durante il Governo Conte e approvato dalla Camera dei Deputati, il 4 novembre 2020.

Questa legge andrebbe ad estendere l’attuale Legge Mancino (che oggi punisce le discriminazioni basate su razza, religione e nazionalità) anche all’omofobia e alla transfobia. La Legge Mancino è il principale strumento legislativo offerto dal sistema legislativo italiano contro i crimini d’odio e dell’incitamento all’odio.

Discutendo il disegno di legge Zan, il Senato ha votato a favore di una richiesta presentata da Lega e Fratelli d’Italia noto come “non passaggio all’esame degli articoli”, o ‘”tagliola”, prevista dall’articolo 96 del regolamento del Senato: “Prima che abbia inizio l’esame degli articoli di un disegno di legge, un senatore per ciascun gruppo può avanzare la proposta che non si passi a tale esame“. I due partiti di destra hanno appunto avanzato la proposta per affossare il ddl Zan ancora prima di discutere nel merito sui vari articoli. In sostanza, la “tagliola” prevede che, conclusa la discussione di un provvedimento, non si proceda all’esame degli articoli e al voto degli emendamenti. Una volta approvata, il disegno di legge si arena perché a quel punto, fermandosi l’iter parlamentare, quella votazione corrisponde a una bocciatura del provvedimento. Questo processo parlamentare ha accantonato il voto sulla legge, il cui iter è stato bloccato. Secondo il Partito Democratico e gli altri promotori della legge, questo passaggio ha compromesso di fatto l’approvazione della legge, affossandola definitivamente. La conseguenza è che bisognerà aspettare almeno 6 mesi per una proposta di legge che, una volta depositata, dovrà essere nuovamente calendarizzata da uno dei due rami del Parlamento per la discussione.

Così dichiara Alessandro Zan riguardo la sconfitta: "I numeri parlano chiaro, alla Camera c'è stata una maggioranza netta, qui invece non c'era la volontà di approvare questa legge. E non c'era possibilità di raggiungere l'accordo, altrimenti Lega e Fratelli d’Italia non avrebbero proposto la tagliola". "Chi ha votato contro", attacca Zan, "si assumerà la propria responsabilità di fronte allo specchio di casa, per aver affossato una legge di civiltà. Questa è una pagina nera per la nostra democrazia: il Senato ha deciso di essere lontano dal paese reale che a grande maggioranza chiede una legge contro i crimini d'odio. L'Italia è l'unico fra i paesi più avanzati a non avere ancora una legge di questo tipo".


Samuele Serafini

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