Il controverso (e contestato) viaggio di Bolsonaro in Italia
Il presidente brasiliano Bolsonaro, dopo aver partecipato insieme ai leader delle altre 19 nazioni al G20 di Roma, ha intrapreso un tour in alcune zone d'Italia, per varie ragioni. La principale è che in un piccolo comune in provincia di Padova, Anguillara Veneta, la sindaca leghista e la sua maggioranza gli hanno conferito la cittadinanza onoraria, dato che alcuni suoi antenati sono originari di quel paese, e lì vivono ancora alcuni suoi lontani parenti. Questa decisione è stata però contestata da più parti (principalmente politici locali di sinistra e il vescovo di Padova), poiché il presidente brasiliano è notoriamente misogino, razzista, omofobo, nostalgico del vecchio regime militare brasiliano e durante il suo mandato ha approvato numerosi provvedimenti che rendono molto più facile disboscare aree della foresta amazzonica, con conseguenze devastanti per l’ambiente e per i nativi che lo abitano. Una commissione d'inchiesta del parlamento brasiliano lo ha inoltre accusato di “crimini contro l’umanità", per come ha gestito la pandemia.
Per questi motivi è stato accolto ad Anguillara Veneta da un sit-in di protesta organizzato dall'ANPI, da vari collettivi di sinistra e da gruppi ecologisti, ma anche da un gruppo di suoi sostenitori.
A Padova invece si sono verificati scontri fra militanti dei centri sociali e polizia, con i primi che bloccavano la principale strada d'ingresso alla basilica di Sant’Antonio (che il presidente brasiliano doveva visitare). I manifestanti sono poi stati allontanati dalla polizia, e Bolsonaro è riuscito ad entrare nella basilica.
Il giorno successivo, in compagnia di Salvini, ha fatto visita al cimitero di San Rocco, a Pistoia, dove si trova un monumento che ricorda i caduti brasiliani della seconda guerra mondiale. Non erano presenti all'incontro né il sindaco della città Tomasi (FdI), né il presidente della regione Toscana Giani (PD), né il vescovo di Pistoia Tardelli.
Matteo Magagni
