Sulla rotta balcanica

 SULLA ROTTA BALCANICA

I migranti senza diritti nel cuore dell’ Europa


Noi siamo privilegiati. Abbiamo una situazione sociale e politica abbastanza buona, anche se con difetti,  da permetterci di vivere in una condizione stabile. Non si può dire lo stesso dei territori con circostanze più disagevoli che costringono 90 milioni di persone l’anno a scappare in altri paesi.




La rotta balcanica rappresenta uno dei principali canali d’ingresso in Europa per i rifugiati provenienti maggiormente da Afghanistan, Pakistan, Siria, Iraq e Iran. I migranti si trovano ad affrontare questo percorso, attraversano vari stati Europei come Grecia e Bulgaria e transitano in paesi non-UE utilizzati per entrare nuovamente più a Nord nell’Unione Europea. Il passaggio nella rotta è contenuto da dure politiche di esternalizzazione che impediscono la richiesta d’asilo politico e l’eventuale permanenza in seguito al rifiuto di questa; in un secondo momento dopo  recenti avvenimenti, l’UE ha proposto ad altri paesi della Rotta un patto riguardante la richiesta di accelerazione delle pratiche di ingresso dei migranti e la concessione di un soggiorno legale nel loro paese di arrivo. Tuttavia ciò comporta che paesi come Bulgaria, Grecia e Croazia diventino paesi-hotspot (cioè solo di passaggio), che accolgono i migranti in attesa di asilo dentro a campi di confinamento.

Tutti questi impedimenti rendono il tragitto rischioso e lungo: si parla di persone che vivono per  mesi in condizioni inumane e dove possono perdere il poco rimasto o ancora peggio “fallire l’impresa”. Donne, uomini e bambini che con la speranza di una vita migliore sono disposti anche a perdere la propria.





Questo argomento  è stato trattato insieme ad Anna Clementi e Diego Saccora  che, raccontandoci anche delle loro esperienze di volontari, ci hanno colpito molto.

Dalle semplici domande come “Cosa vi portereste in un viaggio cosí lungo?” oppure “Dove siete stati questa estate?”, si è poi arrivati a parlare di un tema cosí complesso.

L’intera classe è poi rimasta toccata e impressionata nel vedere alcuni oggetti che gli stessi Anna e Diego hanno trovato durante una delle loro missioni umanitarie, quali una scarpa completamente usurata e lo schermo di un cellulare completamente distrutto.

Da questa esperienza ognuno di noi ha compreso le reali difficoltà di questi percorsi e le crudeli condizioni a cui sono sottoposte le persone che li affrontano e che sono disposte a  perdere tutto.

Il progetto ci è stato proposto in quanto i ragazzi, in collaborazione con i missionari di Modena e il Festival della Migrazione, hanno istituito l'installazione “Panta Rei” in cui mostrano un percorso artistico-didattico raffigurante i vari volti della Rotta Balcanica.


 


Giulia Carrucciu, Francesca Baschieri, 4 G


 


qui  alleghiamo il dossier proposto da Anna e Diego in cui sono riportate maggiori informazioni sull’ argomento trattato.


LaRottaBalcanica_Gennaio2021-duybic.pdf


 


 


 



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