A tutti i disperati - Riccardo Mantovani

Accade a tutti d’innamorarsi, spero. E si dice che soprattutto da giovani  sia un periodo di passaggio - quello dell’innamoramento - impossibile da evitare. Si dice anche che al cuore non si comanda, e che quindi  è stupido opporvisi. 

Con tutto questo, non posso che trovarmi in accordo. La ragione, il pensiero  sono armi formidabili: sia d’attacco che di difesa. Permettono di comprendere e di creare: ascoltare e capire una canzone, come scrivere o comporre una poesia. Ed è vero, al cuore non si comanda. Se la ragione, bene o male, è sotto il nostro controllo,  i sentimenti non sono che elementi irrazionali. Non hanno natura benigna o maligna. Hanno natura, e su di loro agisce la nostra ragione, che ci porta a compiere gesti più o meno nobili.

Mi sono reso conto che, nel corso del tempo, le persone hanno iniziato ad aver paura delle proprie emozioni. Paura di provare sentimenti irrazionali. Questo accade perché è necessario mettersi in gioco. È necessario spogliarsi delle proprie schermaglie - dei propri veli difensivi - per far sì che l’oggetto della nostra emotività entri in contatto diretto con essa. E ciò comporta dei rischi. È una continua fatica, per salire insieme ad una persona il grattacielo più alto del mondo. No: il grattacielo più grande di tutti i mondi. Quello sul cui tetto, se provi a saltare un minimo, tocchi le nuvole. E si cerca sempre l’individuo giusto per scorgere questa cima, da cui gettarsi insieme, al fine d’arrivare sulla luna. 


La ragione, giustamente - sopra tutto alla nostra età - a volte impedisce di compiere tale gesto. Anche perché, se ti butti, cadi, non voli. E non so in realtà come funzioni. Ma, vogliate scusarmi: non sto scrivendo di ragione. Io so solo che sul tetto è possibile arrivarci, e che buttandosi si può anche giungere alle stelle se si rischia a sufficienza. Tuttavia, è facile anche cadere se la persona con cui si pone da parte la ragione, non è quella in grado di sostenere la mancanza d’aria. Precipitare, per schiantarsi al suolo, alla ricerca di un altro palazzo e di un altro compagno. 

Ed è complicato, per lo più, curarsi le ferite. Lasciarsi con l’augurio reciproco di arrivare alla luna - seppur, qualcuno, ci stesse arrivando. Egoistico no ? -.
Ma a volte il cuore non basta. E la natura dell’amore, se troppo fragile, è succube alla paura della ragione, che spesso e volentieri lascia un segno indelebile su di noi. 


Non posso che trovarmi d’accordo con il fatto che al cuore non si comandi. Ma mi chiedo perché, con tutto l’ottimismo che riesco a estrarre dalle mie membra, una cosa che porta ad osservare cose così belle possa fare così male. Ma del resto: anche la ragione. Quante volte mi sono chiesto come sarebbe una vita insensibile. Un’esistenza composta solo dalla placida consapevolezza ontologica; e non d’una gnoseologica. Perché, citando un vecchio ubriacone: “L’intelligenza è solo un profondo pozzo di angoscia”. 


Quindi: la ragione surclassa davvero il cuore ? No. Per me no. Secondo me: siamo solo abituati a difenderci con essa, lasciando alla spontaneità individuale l’ingrato compito di mostrarci empatici rispetto agli altri.
Onestamente, mi sento di dire che per anni ho cercato un motivo liberatorio affinché potessi sentirmi libero d’esprimermi. E alla fine, fu proprio il blocco che sentivo dentro di me, nella cassa toracica, a mostrarmelo. Quando mi ritrovai ad ascoltare più il cuore che la mente. E sì, ha fatto male. Ed è tutt’ora terribile. Ma: se lo scopo dell’uomo è tendere sempre di più alla conoscenza totale, io auguro ad ogni umano di salire alle stelle e cadere, guardando il compagno - o la compagna - e augurando ad una figura invisibile  di portarlo - o portarla - sulla luna al posto suo. Perché la ragione dà tanto, e siamo tutti d’accordo. Ma i sentimenti sono la miglior forma di condivisione possibile. E non c’è pensiero o opinione che venga diffusa alla stessa maniera di un sentimento. Ed è triste vedere che la gente faccia fatica a fidarsi. Perché, vogliatemi male nel dirlo: la ragione permette di comprendere solo parte dell’umanità, e del mondo. I sentimenti e il cuore soltanto, invece, permettono di capire le persone. E ciò porta ad un nuovo tipo di ragione. Una ragione condivisa non come scienza, ma come civiltà, che ormai si sta perdendo.  


Quindi auguro a tutti voi di farvi del male. Di rialzarvi e di continuare ad aprirvi alle persone che ritenete giuste. Anche sbagliando. Versando lacrime e rovinando canzoni. Augurate a chi amate di arrivare sulla luna anche senza di voi se non riuscite a farlo per primi; e continuate a sperare. Anche ignorando la ragione. Ignorando i pensieri.


A volte, le nostre riflessioni sono più irrazionali e bugiarde, di quello che ci dice il cuore. Ed è per questo che esiste il rimorso.  

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