Gli Stomp

Negli ultimi giorni stanno andando in scena a Milano vari spettacoli di questa compagnia teatrale, gli Stomp. Al teatro lirico Giorgio Gaber, situato vicino al Duomo, si può assistere a una delle performance più particolari e innovative che l’ambiente dell’odeon possa offrire.

Il gruppo, che nasce a Brighton nel 1991, debutta a Edimburgo, ma il vero successo lo ottiene durante la prima tournée internazionale giungendo, addirittura, a Hong Kong, Barcellona, Dublino e Sidney. Successivamente, gli Stomp si esibiscono anche a New York, ad Atene e, persino, durante la cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici di Londra 2012.

L’esibizione di questa compagnia si compone in maniera armonica di teatro, danza e musica fusi insieme a creare un numero unico dal ritmo alquanto entusiasmante. Si può descrivere come una maestosa coreografia urbana, un anomalo concerto sinfonico: talvolta imita il rito tribale, altre volte l’espressività elettrizzante del rock.


Gli otto ragazzi protagonisti, sei maschi e due ragazze, sono eccezionali ballerini di tip tap, ma, contemporaneamente, sono anche percussionisti molto preparati. L’atmosfera che sono in grado di realizzare con a disposizione davvero pochissimo materiale rispecchia l’ambiente metropolitano moderno, contemporaneo e la scenografia fissa sullo sfondo ricorda molto i ghetti newyorkesi. Inoltre, non necessitano di effetti speciali, non vi è una musica di sottofondo, le luci sono quasi fisse e tra gli attori non intercorre alcun dialogo (dunque, lo spettacolo può essere proposto ad un pubblico di nazionalità mista).

Evitando artifici di qualsiasi genere, gli Stomp sanno sfruttare perfettamente il loro indiscutibile talento e la loro illimitata fantasia con i quali dimostrano di poter e di saper inventare musica: scatole di fiammiferi, scope, secchi di latta, bidoni della spazzatura, accendini Zippo che per chiunque svolgerebbero la mera funzione per la quale sono stati realizzati, per questi ragazzi diventano strumenti “riciclati” utilizzati artisticamente con travolgente ironia. Sfidano ecologicamente lo spreco urbano, creano una satira anti-inquinamento e comunicano la propria furia ritmica in maniera così diretta che pare che la Pop Art abbia preso in prestito l’umorismo del cinema muto. Ritrovano la loro essenza nella realtà quotidiana trasformando i battiti delle mani e lo schioccare delle dita in conversazioni: il disordine della vita urbana imitato dalla scenografia diventa fonte di stupore e contagia l’audience con il proprio ritmo.  Abili nel coinvolgere il pubblico anche senza parlare, lo show che propongono trasmette un’energia inarrestabile ed è davvero impossibile distrarsi da ciò che accade sul palco. A fine spettacolo, gli spettatori si sentono ancora partecipi e adrenalinici…c’è, addirittura, chi prova a imitarli battendo mani e piedi per le strade, fuori dal teatro o in metropolitana…


Berselli Margherita 4A


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