L’ ULTIMA GENERAZIONE ED I SUOI ULTIMI ATTACCHI

Mentre è in corso la COP27, la 27esima Conferenza delle Parti sui Cambiamenti Climatici in programma fino al 18 novembre a Sharm El Sheikh, in Egitto, i ragazzi e le ragazze di Ultima Generazione continuano a protestare nei musei a colpi di vernice, zuppe e pomodoro e a bloccare il traffico sulle principali strade.

E’ proprio così che si fanno chiamare, sono un gruppo che attuano una campagna italiana di disobbedienza civile non violenta che dal 2021 unisce cittadini preoccupati per il proprio futuro e per quello di chi verrà dopo e proprio da questo deriva il nome di “Ultima generazione”,perchè si ritengono infatti gli ultimi in grado di poter fare qualcosa per salvare il nostro pianeta.

Gli attivisti agiscono sostanzialmente per far arrivare due richieste specifiche al Governo italiano: innanzitutto, interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e di cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca e l’estrazione di gas naturale; in secondo luogo, operano affinché si proceda subito con l’incremento di energia solare ed eolica, per creare migliaia di posti di lavoro nell’energia rinnovabile, aiutando gli operai dell’industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili.

Le prime vere azioni di Ultima Generazione in Italia si sono registrate circa un anno fa: prima con il blocco delle autostrade, poi con gli scioperi della fame, i barattoli di vernice al ministero della Transizione Ecologica e gli appostamenti all’interno dei musei.

Durante l’estate 2022, gli eco-attivisti hanno aumentato i loro ‘attacchi’e hanno mirato alle opere d’arte: una delle prime è stata ‘la Primavera’ di Botticelli agli Uffizi di Firenze, poi è arrivata la volta del Museo del ‘900 di Milano,dove hanno attaccato le mani alle ‘Forme Uniche della Continuità nello Spazio’ di Boccioni, la scultura ritratta sul retro della moneta da 20 centesimi; sono anche entrati nella Cappella degli Scrovegni a Padova e si sono incatenati alle balaustre lungo il percorso dei visitatori verso il ciclo di affreschi di Giotto.

Ottobre però è stato certamente un mese molto agitato: si è passati dal blocco della Porta Ardeatina, alla zuppa di verdura gettata contro l’opera ‘Il Seminatore’ di Van Gogh, esposta a Palazzo Bonaparte; dopo la zuppa, il purè a Potsdam, in Germania, dove due attivisti hanno imbrattato un dipinto ad olio di Monet, per poi seguire con la zuppa di pomodoro alla National Gallery su ‘I Girasoli’ di Van Gogh e finire con gli 8 kili di farina lanciati sulla macchina Bmw M1 presente alla mostra di Andy Warhol dipinta dall’artista statunitense nel 1979.

Tutto questo però, ha chiaramente provocato reazioni di dissenso  e  grande disapprovazione da parte di molte persone: quelle di Ultima Generazione sono azioni che obbligano a intervenire, anche soltanto per spostare di peso i corpi di chi ha scelto di sedersi e bloccare il traffico, di incatenarsi a una scultura oppure di imbrattare un quadro famoso, sono gesti che impattano a livello emotivo, ma anche economico, e che creano certamente disturbo e scandalo…




Rebecca Fontanesi 

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