Memorie di una Geisha

Se siete interessati a film di genere drammatico, questo sarà in grado di soddisfarvi.
“Memorie di una Geisha” è un film del 2005, vincitore di tre premi Oscar, che racconta un
mondo ormai perduto, quello delle geishe giapponesi, che ha i tratti di una vera e propria favola; con regista Rob Marshall e di cui fanno parte Zhang Ziyi, che interpreta il ruolo di Sayuri e già protagonista de “La tigre e il dragone”, e Ken Watanabe, nei panni del Presidente e già interprete de “L’ultimo Samurai” a fianco di Tom Cruise. La scelta del cast non fu però risparmiata dalle polemiche : alcuni critici giapponesi, infatti, si indignarono del fatto che per interpretare due donne giapponesi fossero state scelte due attrici cinesi e dopo varie problematiche, il 1° febbraio del 2006 il film fu definitivamente bandito dalla Repubblica Popolare Cinese.

In un piccolo villaggio di pescatori del Giappone Chiyo Sakamoto, una bambina di nove anni, e sua sorella Satsu vengono vendute dal padre a un intermediario di nome Tanaka, in seguito a una grave malattia che ha colpito la loro madre. Satsu, la maggiore, viene venduta a un bordello, mentre Chiyo alla Nitta okiya, una casa per geishe. Nell’ okiya la piccola Chiyo incontra una geisha in piena attività, la bella ma crudele Hatsumomo. 

Conosce anche le altre quattro occupanti della casa : la “nonna”, una geisha anziana ormai ritirata, la “madre”, amministratrice della casa, la “zietta”, sorella maggiore della madre e Zucca, una ragazzina anche lei venduta dalla famiglia all’ okiya e con la quale Chiyo instaurerà da subito un legame d’ amicizia e con cui andrà a scuola per diventare una geisha. Chiyo ha un grande
potenziale come geisha, per via dei suoi occhi azzurri molto rari in Giappone. Hatsumomo però, non tollerando rivali ,utilizzerà il suo status di geisha principale dell’ okiya per maltrattare Chiyo.

Il film è basato sull’omonimo romanzo di Arthur Golden. Il regista ha affermato di essersi lasciato sedurre dal gusto esotico con cui si sviluppa la storia, ma ha anche dichiarato di essere rimasto colpito dall’ universalità del dramma della giovane orfana Chiyo. 
L’ho trovato molto coinvolgente e anche istruttivo perché rappresenta in maniera realistica il percorso di vita a cui erano destinate le geishe. 
Personalmente lo consiglio a tutti, anche a chi non è appassionato di cultura giapponese.




Eleonora Scacchetti 4D

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