Ludovica Di Montefiano - Gli arcani

Nonostante la mancanza di visitatori, l'ingresso rimaneva come ogni giorno ordinato e curato al minimo
dettaglio: da un’occhiata fugace si potevano subito notare i numerosi reperti esposti in vetrine lucidate
fino a farle splendere. Il museo di reperti del vecchio mondo non era mai stato popolare tra gli abitanti
del regno, ma questo non impedì a Ofelia di rimanere fedele al suo dovere e alle sue origini. Dopo aver
dato una fugace occhiata in cerca di potenziali visitatori, rassegnata a passare un'altra giornata senza
niente da fare, si sistemò gli occhiali che le erano scivolati sulla punta del naso e riprese a sfogliare con i
guanti da curatore quello che era di recente riuscita a trovare tra le macerie ai confini della città. Si stava
assicurando che fosse completamente intatto, dato che i veri e propri arcani nell'attuale periodo erano
veramente difficili da trovare in buone condizioni.
"Signorina curatrice"
Ofelia sobbalzò. Non si era accorta che Nero aveva smesso di gironzolare da una parte all'altra della
stanza, ed era rimasto a fissarla per tutto il tempo."Non riesco proprio a capire perché dobbiamo
rimanere all'interno di questo rudere". Con i suoi occhi verde smeraldo continuava a scrutare Ofelia, la
quale sentendosi presa in causa alzò lo sguardo dall'arcano. "Mi pare di avertelo già ripetuto un
centinaio di volte, ma il museo è stato tramandato dalla mia famiglia di generazione in generazione."
Mentre parlava, cercava di leggere una parola sbiadita senza distruggere le pagine che erano sul punto
di deteriorarsi. "L'Innominato ci ha scelti per proteggere e conservare tutto quello che è sopravvissuto
dopo la Grande Catastrofe. Dobbiamo averne estrema cura dato che sono gli unici residui che ci
collegano ancora al vecchio mondo." Soddisfatta per essere riuscita a riconoscere la parola, aprì il
cassetto sotto la scrivania e ripose l'arcano insieme agli altri che era riuscita a trovare. "Se non mi
sbaglio sei autorizzata solo a cercare e studiare tutti i reperti tranne gli arcani. Il tuo lavoro qui è
pressocchè inutile", le fece notare Nero. "Perché poi perdere tempo a decifrare questi mattoni di alberi
morti quando tutto il sapere necessario per vivere ci è comodamente fornito dal Grande creatore?"
Mentre finiva la frase, si stiracchiò sul tavolo. In effetti non aveva tutti i torti, dopo la Grande Catastrofe
l'Innominato si era premurato di salvare la popolazione rimasta dalla morte e di seguirla passo passo per
rifondare le città e introdurre tecnologie avanzatissime. Nonostante tutte le buone azioni, Ofelia non
riusciva a fare a meno di provare una strana inquietudine. Non capiva per quale motivo i reperti venivano
utilizzati solo per puro intrattenimento, e non per provare a conoscere meglio il vecchio mondo. "In questi
cosiddetti mattoni, ci sono molte cose interessanti che l'Innominato non ci ha mai spiegato"; parlando dei
libri, si soffermò ad ammirarli. "Ci sono dei concetti molto interessanti di cui non l'ho mai sentito fare uso,
come ad esempio la parola libertà, o diritto. Ed è strano considerando il fatto che nonostante affermi di
conoscere tutto quello che riguardava il vecchio mondo non abbia mai deciso di parlarne..." Ofelia fermò
il suo treno di pensieri quando si accorse che Nero aveva rivolto l'attenzione a un uccello che stava
volando all'esterno del museo. "Ma suppongo che un gatto come te non potrà mai apprezzare l'operato
dei vecchi antenati o mettere in discussione quello dell'Innominato, vero?" Senza volerlo nella sua mente
a sentire il suo nome erano apparsi tutti i suoi titoli e le sue azioni benevole. Anche se conosceva il buon
operato svolto dall'illuminato, nella profondità del suo cuore e della sua mente non poteva fare a meno di
diffidare di costui.
"Nero"
Sentendo il suo nome, il gatto in questione distolse lo sguardo dalla finestra.
"Non ti sei mai domandato perchè è vietata la conservazione degli arcani? E perché dobbiamo fidarci
ciecamente dell'Innominato? Ora che ci penso, oltre a non raccontarci del vecchio mondo non ci ha mai
spiegato come è avvenuta la Grande Catastrofe.." Non finì la frase che Nero balzò sulla sua scrivania.
"Signorina curatrice, è proprio per questo che il Benevolo mi ha assegnato a lei. Posso assicurarle che la
sua eccessiva curiosità un giorno sarà la sua stessa rovina."

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