Monuments Men

Siete curiosi di conoscere un aspetto della seconda guerra mondiale di cui non si parla spesso? Allora dovreste assolutamente guardare questo film. 

Scritto e prodotto da George Clooney (che interpreta anche uno dei personaggi principali), Monuments Men trae ispirazione dall’omonimo romanzo basato su eventi realmente accaduti.


Racconta la storia di un gruppo di uomini (architetti, critici, studiosi, esperti d’arte) che, a partire dal 1943, si riuniscono con lo scopo di salvare e recuperare, in nome del governo americano, tutte quelle opere d’arte razziate dai tedeschi nel corso del conflitto. Parte del piano che Hitler voleva attuare per accrescere il prestigio della Germania nazista infatti, consisteva nella realizzazione di quello che sarebbe dovuto diventare uno dei più grandi musei del mondo: il Führermuseum. L’idea era quella di collocare al suo interno tutte le maggiori opere che erano state trafugate, opere provenienti da tutta Europa e in particolare dai paesi artisticamente più ricchi (Italia, Francia, Belgio…). 

La linea narrativa principale è quella che segue il recupero della Madonna di Bruges, unica scultura di Michelangelo ad essere mai stata realizzata per un committente straniero: opera importante dal punto di vista artistico ma anche molto cara all’intera squadra per ragioni su cui non mi soffermerò per evitare spoiler.


Complessivamente ho trovato in questo film un bel bilanciamento tra storia e avventura, cosa che, a dispetto del drammatico sfondo su cui si svolge la vicenda, non lo rende pesante (questo anche grazie ai tratti ironici che assumono alcune scene).


Vale sicuramente la pena vedere Monuments Men anche per la riflessione che ci spinge a fare; anche se forse poteva essere affrontata meglio dandole un po’ più di importanza. Una riflessione su come sia fondamentale spendersi per salvaguardare l’arte, in quanto da sola è sufficiente a conservare e raccontare la nostra storia, quella dell’intera umanità. 


Lucia Beneventi 4F


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