Non comprendi - Carlotta Nonnis

 Perso nel fondo, vuoto, stracciato nel vuoto.
Corri, ti bruciano i polmoni.
Strade sbarrate, porte bloccate.
Non comprendi.
Le vie sembrano infinite lingue di colori sbiaditi, che vanno a morire verso l’orizzonte e tornano
antagonisti della loro natura, volendoti stritolare.
Intorno al tuo collo, filo di seta, ti priva dell’aria.
Piangi.
Che bella, la vita.
Non comprendi.
A un certo punto il filo si srotola e prendi a precipitare.
Giù, sempre più giù, non sai quando la caduta si arresterà.
Pensi alle persone. Ti isoli.
Sembra una mortale ninna nanna il silenzio che echeggia intorno a te, quasi come una parete sonora.
Ma c’è il nulla, suono irreale, occhi persi dentro la coltre sconfinata dell’oscurità che tieni dentro.
Non comprendi.
A un certo punto il tuo cuore si schianta contro il suolo, del tuo corpo c’è traccia nella memoria delle
persone che hanno fatto conoscenza con te.
Niente. Solo ricordi. Evanescenza. Cuore.
Prende a camminare, sembra tutto un grande bosco di alti fusti bianchi.
La foresta di betulle. Calma, morte. Non lo sai.
Giri, salti, corri intorno. Saltelli. Ridi. Piangi.
Non lo sai, ma è questo.
Non comprendi.
Tocchi con mano i tuoi difetti: sono tanti, sono grandi, sono orribili.
Plasmati secondo tua figura, sono te, solo te. Morti, spenti. Vivi.
Il seno destro prende a dolere, il cuore si flette e prende ad ansimare.
Qualcosa sta andando male. Qualcosa non funziona.
Si porta le mani all’altezza del seno atriale. È una centrale elettrica.
Tanti impulsi. Sta degenerando.
La foresta di betulle prende a danzare, ogni ramo veste le sue pallide foglie come pregiato vestito, e le
venature dei fusti rendono le figure meravigliosamente macabre.
Tutti sanno cos’è, sanno come si va avanti.
Ma tu.
Non comprendi.
Ti senti in un posto strano, piacevole.
Tocchi una foglia. Perisce. Guardi un ramo. Si flette.
Tutto muore.
Il cuore si flette indietro, a destra, inclinato verso sinistra e il pericardio si strappa.
Filamenti di muscolo. Sangue. Nero.
Bagna ogni tessuto. Lo imbeve. Pesante. Goffo.
Affoga. Affoga. Affoga. Nel proprio sangue.
Lontano c’è lei, lei che saluta.
Sorride.
È bellissima.
Spira.
Non comprendi.

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