Grave lutto per il mondo del volley femminile


Il 18 aprile appena trascorso si sono svolti i funerali della giovanissima promessa del volley femminile italiano, Julia Ituma. Soprannominata “Tituz” da tutto il mondo della pallavolo, la 18enne nata a Milano da genitori nigeriani l’8 ottobre 2004, la notte tra il 12 e 13 aprile ha perso la vita precipitando dal sesto piano di un hotel. Si trovava in Turchia per disputare assieme alla sua squadra, la Igor Volley Novara, una partita di Champions, conclusasi con una sconfitta a favore delle padrone di casa. La bufera di notizie che ha travolto i media nei giorni successivi allo spiacevole annuncio ha fatto sì che si creassero numerose ipotesi anche non veritiere riguardo l’accaduto. I media turchi hanno addirittura fatto trapelare che Julia avesse lasciato scritto il proprio addio in un messaggio sul gruppo squadra, ma in realtà è un aggiornamento falso. La polizia turca, dopo il riconoscimento della salma da parte dei familiari della giovane giunti sul luogo il giorno stesso, ha chiuso il caso: suicidio. Tutto ciò ha sconvolto amaramente tutti il mondo del volley, tutta la sfera sportiva in generale e non solo. Le compagne di squadra attuali e precedenti di Julia la ricordano come un’amica rara dedita alla scuola e soprattutto alla pallavolo, sua passione sin da bambina. Da quando aveva messo piede in campo si era prospettato per lei un futuro luminoso sulle orme di Paola Egonu, della quale aveva anche il medesimo ruolo. Numerosi e molto commoventi anche i messaggi e i post sui social di chi conosceva Julia come grande sportiva, ma anche come bellissima persona: tra questi anche quello dell’idolo della ragazza, Robertlandy Simón, centrale del Perugia. I funerali celebrati presso la chiesa di San Filippo Neri a Milano si sono tenuti in presenza di moltissime persone: il ministro dello sport Andrea Abrodi, il presidente della lega Volley, il sindaco di Novara, Francesca Piccinini e molte altre rappresentanze dei vari club italiani. Rose bianche sulla sua bara, minuti di silenzio prima delle successive partite di qualsiasi altra squadra italiana, applausi composti cercano di rappresentare vicinanza alla famiglia di Julia e alla squadra. Fiumi di lacrime dimostrano quanto questa ragazza seppur così giovane avesse un grande cuore capace di far breccia in quello di tutti coloro che hanno avuto modo di viverle vicino. Purtroppo però a volte non è abbastanza e chiunque abbia scritto a riguardo augura a “Titu” di aver trovato ora la pace e la serenità che in terra non le sono state concesse. Toccanti le parole della mamma che conclude cercando di dare forza a tutti i presenti alla cerimonia: "Facciamolo per lei, rivendichiamo insieme il diritto di essere fragili e di poter chiedere sempre aiuto”.

Non ci resta che farci vicino a questo profondo vuoto e sperare che Julia ora si trovi in un posto migliore.



Margherita Berselli 4A


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